Vacanze primaverili
Visto
che sono lontano voglio iniziare dagli assenti (come me), da coloro che hanno
deciso o hanno trovato conveniente non presentarsi all'elettorato. Innanzitutto
il Movimento 5 Stelle e poi alcuni big
della politica locale. Senza dimenticare Prospettiva Ethica.
I
grillini cassanesi, decisamente attivi sia sul web sia nelle piazze, si sono
limitati ad avanzare la proposta di scegliere gli scrutatori tra i disoccupati
e gli inoccupati. Non so se sia stata accolta dai componenti della Commissione
elettorale (Giulia Masiello, Carmelo Briano e Teodoro Santorsola), ma intanto è
già qualcosa di concreto dal sapore politico. Per la serie torniamo ai bisogni
primari della gente, cioè un minimo di salario, che anche se una tantum è pur meglio di niente. Chissà
se gli attuali amministratori accoglieranno la proposta del M5S locale o
rispediranno al mittente la missiva. Resta che in molti, anzi moltissimi,
Comuni pugliesi la svolta in questo senso c’è stata. Quindi la possibilità c’è
tutta, dipende dalla volontà dei singoli. A loro il verdetto di cambiare una
pratica troppe volte criticata per le sue ambiguità e scarsa trasparenza; e se
a questo aggiungiamo il fatto che molte volte è capitato che a espletare il
ruolo di scrutatore c’erano persone già impiegate, il dado è tratto. È
richiesto soltanto un po’ di coraggio.
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Cassano delle Murge soltanto un paio d'anni fa prima dell'introduzione del servizio 'porta a porta'. Foto Archivio Vito Stano |
Per
Prospettiva Ethica andrebbe bene l’appellativo ‘il grande assente’. Dopo lunghi
ed estenuanti mesi di trattative, dapprima nel chiuso degli aderenti o
simpatizzanti del movimento, e poi sui tavoli secretati ai più ma aperti alle
altre forze politiche, il tutto s’è risolto con un fuoco di paglia. Dove sono
finiti gli intenti? È bene precisare che le pretese di rinnovamento avanzate
dal movimento hanno trovato un parziale accoglimento, in particolare sulla
quota di senior da candidare; le
posizioni dei consiglieri tanto del PD quanto di NID avevano spuntato un magro
25% (se non sono stato male informato), cioè su sedici candidati della lista,
che avrebbe dovuto contrastare la squadra della Di Medio, soltanto quattro avrebbero
potuto essere anziani; i restanti dodici avrebbero dovuto essere giovinotti o
quanto meno presentabili all’elettorato con il marchio della novità. Scrivo al
condizionale perché così non è stato. Gli attivisti di Prospettiva Ethica hanno
deciso a maggioranza (una testa un voto) di non schierarsi e non condividere
percorsi con altre forze politiche. L’assemblea del movimento ha portato i suoi
consensi in quello che ai fini elettorali è stato un vicolo cieco. Qualche outsider ha deciso di portare il
bagaglio di esperienza maturata in questo contesto con sé all’interno della
lista Rinascita. Gli altri hanno preferito stare alla finestra a guardare.
Almeno per questo giro di giostra.
Quindi
nelle urne saranno soltanto due le possibilità: gli elettori potranno scegliere
tra la sindaco uscente Maria Pia Di Medio e lo sfidante Vito Lionetti.
Protagonisti principali
Medico
di base la prima e maestro il secondo in realtà presi singolarmente non
dovrebbero stare in due liste differenti, ma nella stessa. Forse a molti
sfuggirà il passato politico dall’attuale sindaco, la quale fin a pochi anni fa
rappresentava un’idea politica di sinistra. Repubblicana, in tandem con il marito, già vice sindaco
durante l’ultimo mandato di Pino Leporale, la dottoressa ha promosso la
rinascita del circolo del redivivo Partito Repubblicano Italiano, uscito
indenne prima dall’uragano Mani Pulite e successivamente dal Ventennio
berlusconiano, ondeggiando da sinistra a destra nella migliore tradizione
trasformista italiana. Comunque loro ci sono. Sempre. Ieri seduti al fianco di
Silvio Berlusconi e oggi chissà. La politica come molti immagineranno è
tattica, è quindi nulla di cui scandalizzarsi. Per tornare ai nostri giorni la
sindaco è persona aperta e, non foss’altro per deformazione professionale, sa
ascoltare. È, fatemelo dire, non è una cosa scontata tra coloro, e sono molti, che
gongolano sulle poltrone del potere. Per quello che concerne i risultati
programmatici, non posso dire molto tranne quello che la mia memoria e il mio
archivio personale possono suggerirmi. A questo s’aggiungerebbe un’attenta
rassegna stampa e il quadro potrebbe acquisire maggiore nitidezza. Molti sono
stati i provvedimenti assunti a maggioranza sui quali i dubbi sono rimasti
tali. Giusto per fare alcuni esempi la vicenda del cosiddetto ‘progetto lame’ e
la gestione del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Su
entrambi ho lavorato con attenzione, è possibile che qualcosa sia sfuggito ai
miei occhi, ma posso dire che sul primo è emersa palese la leggerezza della
proposta della Di Medio & co., invece sul secondo la gestione delle fasi
preparatorie per il nuovo servizio ‘porta a porta’ hanno convinto poco. Su
questo punto non ho mancato di rilevare diverse incongruenze, una su tutte la
decisione unilaterale, accettata poco più che supinamente dalla maggioranza, di
accettare diverse qualità di bidoncini che la Tra.de.co. riciclava da altre
gare d’appalto andate perdute. E non da ultimo la vicenda gestita nel più
dilettante dei modi dei cosiddetti ‘facilitatori’, per intenderci coloro che
hanno consegnato presso le utenze i piccoli cassonetti. Su queste vicende
avrebbe dovuto scendere maggiore luce, ma alcune battaglie pare debbano essere
perse a prescindere. Troppi gli interessi, troppe le bocche da tenere cucite.
Vane le denunce. Ma tant’è.
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Centro storico di Gioia del Colle - Foto Archivio Vito Stano |
Lo sfidante
A
Vito Lionetti invece è giusto riconoscere la giusta dose di tatticismo occorsa
in questi mesi di trattativa sui diversi tavoli e il coraggio di staccare la
spina dell'esperienza decennale di Nuova Idea Domani, forse quest'ultima è
stata fortuita eppure c’è stata. Questo è un fatto. Chissà che si possa tornare
finalmente a parlare di contenuti politici e ideali, in un termine di politica.
Dopo
il rientro nel Partito Democratico Vito Lionetti (con una pattuglia di
"compagni") ha guadagnato posizioni all'interno degli organi
direttivi dello stesso e passo dopo passo ha fidelizzato attorno alla sua
figura numerosi altri democratici e non. Infatti il suo nome ha, per qualche
giorno, calamitato tanto personalità del civismo cittadino quanto esponenti
storici della destra. Alla fine del lungo cammino pre-elettorale il nome del
maestro sindacalista ha convinto e messo d’accordo la maggior parte degli
indecisi a sinistra. Al tavolo di Rinascita, questo il nome scelto per la
lista, sederanno altri soggetti interessanti. Il primo da considerare è Davide
Del Re, consigliere uscente del gruppo di minoranza Nuova Idea Domani.
Impiegato presso gli uffici della Regione Puglia, l’ingegnere s’è distinto per
il suo impegno durante la consigliatura appena trascorsa, in particolare sulla
tematica del servizio di raccolta rifiuti, sulla vicenda del riassetto della
rete e delle strutture di protezione dell’abitato dal rischio idrogeologico,
sulle questioni legate al Piano Regolatore Generale. Ha tratto evidenti
insegnamenti dai due colleghi anziani, Giuseppe Gentile e Teodoro Santorsola,
ma ha scelto di troncare l’esperienza e intraprendere anche a livello
amministrativo il percorso che già a livello partitico lo vede impegnato a
sinistra nel partito del presidente della Regione Pugia Nichi Vendola.
Altri
nomi conosciuti non mancano: segnalo la presenza di Massimo Bongallino,
segretario del partito che fu anche di Vendola, a rimarcare la ritrovata unità,
almeno di bandiera. Staremo a vedere quali intenti riusciranno a condividere
con gli ex compagni del Partito Democratico.
Comprimari fuori scena
Tra
gli assenti dunque i nomi importanti questa volta è bene ricordarli, perché
forse sarà l’ultima volta che ne sentiremo parlare o magari perché tra cinque
anni ritorneranno a bomba più carichi che mai.
Giuseppe
Gentile due volte sindaco e consigliere provinciale di minoranza per il mandato
che sta volgendo al termine, è stata una personalità del panorama politico
locale tanto carismatica quanto riservata. Schivo e poco incline alle
chiacchiere da bar, ha dimostrato la sua preparazione (dovuta in parte anche
alla professione di avvocato che svolge). La sua assenza o meglio il suo ritiro
dall’agone politico era stata annunciato ai media
locali in tempi non sospetti. Un esempio da seguire per molti altri che invece
hanno atteso il verdetto dei tavoli delle trattative. Mi riferisco a Teodoro
Santorsola, vice sindaco per due consigliature e attuale capogruppo in
consiglio comunale di Nuova Idea Domani. Il suo nome era stato proposto per una
coalizione anti-Di Medio a sorpresa da alcuni esponenti del Partito Democratico
locale. Molti, come lo scrivente, da subito hanno pensato ad una tattica per
bruciare il nome; altri invece ben informati hanno ipotizzato altri scenari dal
sapore meno politico e più personale. Tant’è però che il fuoco s’è spento prima
che la legna fosse asciutta per ardere. Pazienza. Santorsola potrà riposarsi
(almeno pubblicamente) e magari ritornare alla politica vera, quella
all’interno dei circoli, del confronto con gli iscritti, delle battaglie
ideali. Chissà che non scelga di prendere una tessera con la mano destra.
Pierpaola
Sapienza è l’esclusa per eccellenza della squadra Di Medio-Zullo. Sono stati
cinque anni duri per l’Assessore alla Cultura, Sport e Turismo. Dapprima la
stagione degli attacchi mediatici, poi la stagione delle deleghe rosicate e
infine la stagione dell’eclissi più o meno cercata. Lontano mille miglia dalle
idee della Sapienza, di lei ho ritenuto apprezzabile l’entusiasmo nel proseguire
il cammino intrapreso. L’istinto, suo dato caratteriale, le ha giocato brutti
scherzi. Più volte con il fianco scoperto, l’assessore Sapienza ha subito
affondi a volte gratuiti, altre volte indelicati. Ma tant’è, la politica è
anche questo. Intanto il suo impegno nel partito di cui ha la tessera è più che
mai costante, è presente negli organi dirigenti nazionali di Fratelli
d’Italia-Alleanza Nazionale e tanto basta per dire che sin d’ora aspettiamo un
suo ritorno.
Domenica
Busto, in tempi di quote rosa, è l’altra donna che scompare dal palcoscenico
politico locale. Sindacalista Uil e già assessore ai Servizi sociali durante la
seconda esperienza di Nuova Idea Domani (dimissionata per divergenze più
personali che politiche), ha svolto con costanza il suo ruolo di consigliere
dai banchi delle minoranze per la lista (più o meno di centrosinistra) Vivi
Cassano-PD. La sua preparazione sulla tematica dei servizi sociali ha più volte
(per non dire tutte le volte) messo in evidente imbarazzo l’assessore al ramo
Angela Contursi, troppe volte impreparata e forse troppo lontana dai bisogni
dei concittadini.
Nella
lista capeggiata da Vito Lionetti sono ricomparsi alcuni nomi poco
entusiasmanti: Michele Lopane, sindacalista Cgil e già assessore con Giuseppe
Gentile, e Michele Maiullaro, panificatore e rappresentante categoria.
Invece
per la serie ‘i grandi presenti’ ricordiamo Ignazio Zullo. Attualmente il
presidente del Consiglio comunale ricopre un ruolo di primissimo piano a
livello regionale (capogruppo del gruppo di Forza Italia in Consiglio
regionale), pertanto com’è ovvio non avrebbe potuto fare a meno di spendere il
suo nome e la sua visibilità per attrarre voti. Del resto l’esperienza con la
sindaco Maria Pia Di Medio è stata positiva e tra l’altro dopo i lunghi anni
all’opposizione i raggi di sole che baciano i banchi della Giunta non si
lasciano così volentieri. Per ovvie ragioni politiche e di opportunismo, Zullo
potrebbe ricoprire questa volta una carica assessorile o il ruolo di guida
politica. Cosa che è connaturata alla sua caratura e al suo ruolo; del resto in
questo quinquennio più volte s’è distinto per le sue incursioni in campo
politico, snaturando con leggerezza la terzietà dell’istituzione rappresentata.

Qualche
pensiero voglio spenderlo anche sulla situazione politica giovanile cassanese. Durante
i mesi pre-elettorali pareva che si muovessero forze fresche, invece le
successive conferme hanno decretato una disaffezione dalla politica davvero
preoccupante. Pochi i nomi di coloro che si sono spesi sui diversi tavoli, molte
volte rimasti delusi dall’epilogo della vicenda e tanti altri invece hanno
guadagnato la luce della ribalta dopo un lungo lavorio nei paraggi della
politica. Altri come sempre, innominabili per antonomasia, per la politica e il
bene comune strettamente inteso non hanno mai dimostrato affezione e come
premio hanno ricevuto il «posto in lista». L’augurio a tutti è di dare il
meglio di sé in questa battaglia ideale e programmatica, necessaria a riportare
il dibattito politico ai livelli opportuni.
01.05.2014
Vito Stano