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lunedì 9 gennaio 2023

Anno domini 2023. Le notizie dal mondo e dalla Puglia a bomba sul nuovo anno

di Vito Stano

La ripresa della scuola e dei soliti affari quotidiani è stata come una panno umido che tira a sé i resti di un lunghissimo ponte (tibetano) natalizio. Dalle rassegne stampa ascoltate in mattinata su Radio3 e dalla lettura al volo di qualche quotidiano emergono alcune notizie che fanno ben gridare «Welcome 2023!»: dall'assalto al Congresso brasiliano alla tregua del Natale ortodosso saltata tra le macerie ucraine, dal VI Congresso della CGIL di Bari agli incidenti d'auto sulle strade di Puglia che tante, troppe vittime stanno facendo.

Sul quotidiano L'Edicola del Sud invece un bel articolo di Enzo Quarto a proposito di un interessante libro scritto da Mario Gianfrate dal titolo 'Ipotesi di un delitto' edito da 
Les Flâneurs Edizioni. Nel libro si racconta della tragica vicenda che riguardò il delitto di Giuseppe Di Vagno. Il socialista scampò al tentato omidicio a Conversano, nel quale caddero sotto il fuoco della squadraccia fascista un compagno socialista e un giovane fascista. Fu nuovamente raggiunto dai sicari fascisti a Mola di Bari, dove fu assassinato. Questa storia è raccontata da Enzo Quarto sulle pagine del quotidiano diretto da Annamaria Ferretti. 

Questa storia di antifascismo militante ben si collega con la notizia della conferma alla guida della CGIL di Gigia Bucci, la quale dal palco stamattina ha voluto ringraziare con queste parole i presenti: «Care compagne e cari compagni, non è semplice per me contenere le emozioni che ancora una volta oggi, come la prima volta, mi trasmettete, dandomi la forza e l’entusiasmo di impegnarmi al fianco di ciascuno di voi, di ogni lavoratore, giovane e meno giovane, pensionato, fragile, precario, insomma di chiunque faccia parte della nostra comunità, della nostra grande famiglia della CGIL. A ciascuno di voi, uno per uno, voglio dire grazie. Grazie perché senza l’impegno ed il contributo di tutti noi, non saremmo riusciti a raggiungere in questi anni i tanti risultati, i successi e le vittorie delle numerose battaglie combattute fianco a fianco». 

Alla lista dei suggerimenti aggiungo un ultimo link, che ieri sera ho condiviso via wapp a qualche amico: mi riferisco al podcast in cinque puntate Anime resistenti, prodotto da CGIL Bari, CGIL Puglia e Fondazione Maierotti. 

«Anime Resistenti -si legge sul sito de La gazzetta del mezzogiorno- è il nuovo podcast realizzato da CGIL Bari, CGIL Puglia e Fondazione Maierotti, in collaborazione con la Gazzetta del Mezzogiorno e con il supporto di Abyond. Si tratta di una mini serie di 5 puntate che ripercorre la storia dell’antifascismo del nostro territorio. In ogni episodio, infatti, si esplora un momento specifico della vita del protagonista che sarà poi lo spunto per un viaggio narrativo che toccherà le tappe principali della sua vita. 
Una produzione audio che ha l’intento di promuovere non solo i valori democratici della Cgil, ma soprattutto la memoria storica del nostro territorio, ripercorrendo gli avvenimenti più importanti per la costruzione della coscienza sociale del Sud. E quale miglior mezzo di comunicazione potevamo scegliere se non la voce? In questa mini serie accompagnati dalle diverse frequenze della voce, vi accompagnere alla scoperta delle straordinarie personalità di Giuseppe Di Vittorio, Rita Maierotti, Alba de Cespedes, Sandro Pertini, Benedetto Petrone. I testi sono stati realizzati da Riccardo Lanzarone, mentre la supervisione musicale è a cura di Nother. Le illustrazioni sono a cura di Mariateresa Quercia, concept grafico di Almanacco press».  

Io l'ho ascoltato ieri sera, tutte e cinque d'un fiato, e ne sono rimasto sorpreso (per le storie e i dettagli che non conoscevo) e soddisfatto perché il podcast è uno strumento formidabile per riportare la Storia e le storie di ieri al centro del dibattito confuso e smemorato di oggi.

Ah dimenticavo buon 2023 a tutte le lettrici e a tutti i lettori di questo spazio autogestito.

giovedì 17 novembre 2022

Il popolo è mio e per lui grido io: report mal fatto di un Consiglio comunale

di Vito Stano

Il popolo è mio e per lui grido io. No, non è l’ennesimo brindisi di una tarda serata finita ad alzare il gomito. È la sintesi di tanta democrazia che ieri si è consumata in Consiglio comunale. Le altre cose dette e replicate (fissità e dizionari, orgoglio e pregiudiziali) sono di certo importanti, ma quando al risveglio ti risuonano queste poche parole autoprodotte e messe insieme dal mio (mediamente dotato) cervello, qualcosa vorrà dire, perlomeno per chi scrive. 

Poi che anche ieri a presenziare eravamo al massimo dieci, comodamente stravaccati sulle rosse sedute della sala consigliare, vorrà dire qualcos’altro o no? Non uno di meno (e neanche di più). Un via vai che neppure allo studio medico in periodo covid. Questo dettaglio, sempre uguale da anni, mi fa da sempre riflettere sulla quantità (e qualità) di interesse di quel popolo tanto declamato e, a tratti, urlato. 

Del resto la politica è tanto, non soltanto provvedimenti e numeri. È anche spettacolo e il Consiglio è da sempre un palcoscenico sul quale dare il meglio si sé (come alla seduta di laurea: puoi dare il meglio di te, ma se agli esami sei andato maluccio, il voto finale sarà bassino). 

E figuriamoci se ieri qualche eletto (di quel popolo) non si sarebbe dato generosamente. Giustino gridava la povertà e i cenoni, Lionetti alla bontà del Natale e all’equità. Il sindaco Del Re tacciato di fare la lezione. La Caprio che s’infervora sui numeri. Aloisio impallinato a salve da Cavalluzzi su cose che tutti tengono a cuore (vedi l’ambiente-rifiuti-controlli). 

Ebbene che sia chiaro, ci sono stati a fasi alterne anche toni concilianti, richieste di «collaBBBorare!». Per carità come non accogliere quello sfrenato desiderio di collaborazione quando affiora sulle labbra e si fa parola, quasi una richiesta di aiuto e accoglienza, che ci fa sperare che qualcosa può davvero cambiare. 

Ma si sa anche che ci vuole stomaco e memoria in Consiglio comunale, perché se ne sentono di cose. Tra le tante: la trasparenza, il reperimento degli atti, le prerogative delle minoranze e i numeri della maggioranza eletta ad amministrare un Ente in sofferenza di organico, quotidianamente impegnato nel far fronte ai mille problemi che la comunità vive. Mettiamoci pure queste cose, belle e brutte. Del resto non mi pare che gli ultimi cinque anni a guida Di Medio-Giustino-Caprio abbiano lasciato alcun segno degno di nota: hanno amministrato con la forza dei numeri, come fanno tutte le maggioranze a tutti i livelli, chiedetelo a Giorgia, sono convinto che non vi deluderà. 

Le minoranze fanno il loro lavoro e le maggioranze fanno il loro lavoro. I numeri contano sempre. Questa volta è andata così. L’augurio mio, che parteggio per la maggioranza eletta, è che si possa svolgere sempre meglio l’azione di controllo amministrativo, diritto sacro delle minoranze, e nel mismo tiempo (perdonatemi la vena poetico-linguistica) la maggioranza possa proseguire con la determinazione che sta dimostrando dal momento dell’insediamento.

giovedì 19 maggio 2022

Riflessioni. In sogno, come in fotografia, emozioni costruite nei cantieri della mente

di Vito Stano

Benedetta campagna elettorale, che ci fa incontrare e salutare dopo lunghi periodi di relazioni magre, oltre che conoscere compaesani mai visti primi. Noi cittadini di Cassano delle Murge siamo fortunati, perché grazie al periodo elettorale possiamo affrancarci dalla triste vicenda quotidiana che sta riguardando l’Ucraina. 

A me però è capitato che l’altra notte ho fatto un sogno, un brutto sogno. Ho sognato di essere in un luogo pervaso dalla guerra. Ho provato 
emozioni reali, come nei sogni capita. E al risveglio ho preso la penna per non dimenticare quell’incredulità davanti alle facce intraviste nel buio di una stanza. Stanza il cui ingresso mi era precluso dallo sbarramento fisico di un compagno di battaglia, il quale dopo la mia insistenza s’è fatto da parte lasciandomi vedere e avvicinare ad un letto di fortuna sul quale dormiva, visibilmente sofferente mia figlia. Sorriso spento e grigia in viso, forse per la stanchezza o forse sofferente per una ferita subita. E d’un tratto mi riconosce e i suoi occhi di sempre prendono di nuovo vita e scatta come una molla abbracciandomi. 

Io la guerra, che sta distruggendo la vita di milioni di persone in Ucraina, evito di guardarla, perché sono stanco di saturarmi la vista e anche a causa della fervida immaginazione che m’accompagna, che unita ad una spiccata sensibilità alle sofferenze altrui, mi farebbe sentire troppi colpi, accrescendo quell’impotenza di fronte ai grandi disastri della Storia e della vita. In effetti avrò visto un tg e due-tre (al massimo) trasmissioni tv serali, più qualche video-commento sul canale youtube della rivista Limes e nonostante questa dieta dello sguardo, mi è bastato che la sera antecedente al sogno abbia ascoltato un fatto relativo all'accoglienza dei bambini ucraini nella mia cittadina murgiana (in perenne lotta elettorale) per soffrire in sogno una realtà così lontana. 

Io poi un fucile tra le mani non l’ho mai tenuto. Eppure in sogno ne stringevo uno tra le mani. Era bianco e tenendolo tra le mani mi sentivo inadeguato, chiedevo al mio compagno d’armi (questa volta riconoscevo in lui mio fratello gemello) consigli e ripetevo domande alle quali avevo già avuto risposte incomprese. Lui che ha fatto il servizio militare (al contrario mio) mi rassicurava stringendo tra le mani un fucile enorme di quelli alla rambo con catena di proiettili a tracolla. 

Il sogno, come la fotografia, non esistono nella realtà. Ma se la costruzione è efficace le emozioni che ne conseguono sono reali. Fanno ridere o fanno piangere come se fossimo in preda ad una dittatura delle emozioni, dalle quali si fatica a liberarsene al risveglio.

martedì 27 aprile 2021

Riflessioni. Separazione delle carriere: servitori dello Stato o delinquenti patentati

di Vito Stano 

Ora scrivo, ma sono giorni che attendo questo momento. E, che sia chiaro, non si tratta del blocco dello scrittore (anche perché, ahimé, scrittore non sono), ma a volte i pensieri devono vagare e quando non li senti quasi più, quando il ricordo di quello che ti assillava è ormai flebile, di corsa prepari gli arnesi, riscaldi le dita, che come corridori sulle leggere salite della tastiera trovano il quadratino sul quale saltare e rimandare al video le lettere immaginate. Poi la musica, a volte aiuta, senza parole altrimenti si rischierebbe il caos. Le parole devono sgorgare da una sola fonte alla volta. Ora è il momento della fontanella custodita nel cranio. Dopo conversazioni multiple, letture tematiche e ascolto di una quantità di esperti di tutti quei settori dello scibile umano che mi rapiscono l'attenzione, è arrivato il momento di ordinare le mie idee, che condivido in questo spazio. 

Rinnovare l'agire politico 
La riflessione ripetuta fino alla nausea è stata, questa settimana, a proposito dell'agire individuale in rapporto all'etica del proprio ruolo nella comunità di appartenenza. Le maestre a scuola o i giudici e gli avvocati al sistema della giustizia: due temi non a caso, ma due situazioni tipo dalle quali incominciare a ragionare. Mi piacerebbe iniziare un dibattito pubblico a proposito di giustizia, del valore del termine e del suo rapporto con la nostra attuale società. Mi piacerebbe che la massa indistinta fosse meno anonima e oziosa, e magari si riuscisse a ricostituire una comunità che dibatte, che, se necessario si scontra sui temi caldi, una dialettica capace di produrre un agire rinnovato. Ho provato a immaginare cosa possano aver pensato a Bolzano della vicenda del giudice molfettese arrestato l'altro ieri a Bari e devo ammettere che l'esercizio mi ha divertito sulle prime, immaginando come in un tedesco italianizzato si raccontasse quanto fosse assurdo che un servitore dello Stato, ai massimi ranghi della struttura pubblica, possa accettare di cancellare l'etica dal suo orizzonte. 

Com'è possibile? Immaginare poi il giudice De Benedictis che nasconde le buste sigillate piene di banconote nei vani che ospitano i fili della corrente elettrica, mi mette tristezza: me lo immagino sudato che apre le cassettine e tutto concentrato mentre infila le buste colorate dalle banconote della BCE e riempie i vuoti. Quegli stessi vuoti della coscienza che stracolma di vergogna ha vuotano il sacco quando lo hanno colto sul fatto un'ordinaria mattina barese con 5.500 euro in borsa. Il costo della vergogna. Io non ci sto e vorrei gridare allo scandalo. Stesso discorso varrebbe per l'avvocato e i sui collaboratori e per l'appuntato dei Carabinieri. 

Chi è Stato? 
Insomma la rappresentazione plastica di uno Stato in rovina. E devo ammettere di aver pensato alla vicenda del maresciallo del nostro dormiente paesello murgiano arrestato per dei reati che, in confronto a quelli consumati in questa vicenda, sono bagatelle. Indubbiamente meglio (in gravità) fecero i carabinieri di Piacenza. E con un salto indietro nella memoria, penso alla vergogna di Genova, la polizia che viola tutti codici di comportamento. Vergogna sul corpo della Polizia all'epoca da poco riformato. E poi la vicenda che portò alla morte di Cucchi. Chi è lo Stato? 

Separazione delle carriere 
Insomma o i servitori dello Stato servono fedelmente lo Stato oppure è impossibile giocare la partita: già abbiamo il malaffare, che come la piovra dei mitici anni Ottanta, pervade ogni angolo della nostra vita, se a questo ci aggiungiamo la sfiducia nei confronti degli uomini che rappresentano lo Stato allora siamo alla frutta del pranzo democratico. Mi perdoneranno gli amici colombiani, ma quello che mi è venuto alla mente quando appena sveglio ho letto il comunicato della Procura di Lecce ho pensato ma che siamo in Colombia? Dov'è la separazioni dei poteri? E non penso alla tripletta di Montesquieu, sulla quale si fonda l'attuale e universale sistema democratico. Penso alla separazione tra poteri dello Stato e i poteri illegali: separiamo le carriere, come diceva in una canzone Zulù dei 99 Posse

Il ritorno della vergogna 
E mi torna alla mente la domanda che andava in voga (all'estero) durante l'epoca grigia di Silvio Berlusconi: come fate voi italiani a votarlo? Vi lascio immaginare la mia reazione: vergogna e rabbia per un Paese alla deriva, mal governato ieri come oggi oppure oggi come ieri. Tanto cambia poco: i protagonisti si avvicendano al timone ma la barca è sempre la stessa e, pergiunta, sempre più malandata. A chi toccherà di sanarla? La mia risposta è semplice e diretta: la politica. E chi la farà questa politica se non le persone unite in gruppi più o meno omogenei, pronti a discutere e obbiettare ma tesi alla risoluzione dei conflitti anziché all'inasprimento. Non c'è più tempo a tutte le latitudini dobbiamo riprendere il controllo delle redini altrimenti sarà troppo tardi. In alcune aree è già tardi, lo sappiamo. Ma non si può avere tutto. Basterebbe iniziare da qualche parte. Da qualche tema e magari quello etico potrebbe fungere da apripista.

giovedì 30 aprile 2020

25 Aprile 2020: i sindaci e le celebrazioni via social per la Liberazione dal nazifascismo

Ci siamo quasi, la luce inizia ad affiorare. Come quando senza accorgersene ci si è dati una spinta inaspettata e ci si ritrova sperduti nel buio. Della domiciliazione forzata inizia a manifestarsi la conclusione. Il percorso è pieno di ostacoli, ma la pigrizia mista a rabbia è già pronta a far posto al coraggio di riprendersi la vita, la strada e l'aria. Almeno in Puglia, dove l'emergenza sanitaria è stata prontamente contenuta, il popolo inizia a pestare i piedi per sentirne il passo. Il sapore asciutto della libertà attende di essere consumato di nuovo. Siamo stati bravi a stare a casa, siamo stati fortunati senza dubbio. Intanto il calendario ha fatto il suo corso: il primo maggio è a un passo dal venire, un altro appuntamento solitamente affollato sarà interpretato da pochi in chiave nuova. 
L'esempio istituzionale delle cerimonie per l'anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo ha avuto eco in rete: ho seguito quanto alcuni sindaci pugliesi hanno fatto e ho composto uno quadro che mi ha rincuorato. Nessuna delle pagine richiamate ha deluso le mie aspettative: senza distinzioni politiche (a differenza di quanto alcuni politici nazionali vorrebbero rappresentare) il 25 aprile, giornata simbolo della rinascita del popolo italiano e della sua dignità, è una data simbolica e fondamentale del nostro calendario laico e in quanto tale quest'anno è stata comunicata in rete molto più di quanto è stata vissuta nelle piazze e ai piedi dei monumenti. Il virus ha fermato il passo, ma non la volontà di ricordare e trasmettere i valori della resistenza all'invasore.
Da Bari con l'instancabile sindaco Decaro, a Barletta città che può fregiarsi (unica in Italia) della Medaglia d'oro al valore militare e al merito civile per l'opera collettiva di resistenza. Dai centri marittimi a sud del capoluogo Monopoli e Polignano, passando per Conversano città natale di Giuseppe Di Vagno (primo parlamentare italiano vittima del fascismo), ai centri dell'Alta Murgia Altamura e Gravina in Puglia fino ad arrivare ai piccoli centri murgiani e pedemurgiani Cassano delle Murge, Acquaviva delle Fonti, Sammichele di Bari e Gioia del Colle. Ognuno a suo modo, i primi cittadini hanno reso omaggio ai caduti per la Resistenza e hanno trasmesso sui social il loro gesto solitario e simbolico. Non c'è dubbio che ad alcuni risulti più naturale comunicare via social con i propri concittadini e per altri sia più artificioso, del resto non tutti hanno la fortuna di avvalersi di professionisti della comunicazione e quindi si adattano ai tempi che corrono. 
Sta di fatto che facebook (il social network indagato per l'occasione) ha reso possibile l'impossibile: la condivisione di un momento sentito dal popolo italiano, troppe volte bistrattato in tempi di leggerezza di pensiero e rivalutato oggi che la libertà ci appare di nuovo una conquista ardua da conseguire.    

giovedì 1 maggio 2014

Cassano delle Murge. Piazze pieni di politici: aspettando i contenuti programmatici

Vacanze primaverili
Visto che sono lontano voglio iniziare dagli assenti (come me), da coloro che hanno deciso o hanno trovato conveniente non presentarsi all'elettorato. Innanzitutto il Movimento 5 Stelle e poi alcuni big della politica locale. Senza dimenticare Prospettiva Ethica.
I grillini cassanesi, decisamente attivi sia sul web sia nelle piazze, si sono limitati ad avanzare la proposta di scegliere gli scrutatori tra i disoccupati e gli inoccupati. Non so se sia stata accolta dai componenti della Commissione elettorale (Giulia Masiello, Carmelo Briano e Teodoro Santorsola), ma intanto è già qualcosa di concreto dal sapore politico. Per la serie torniamo ai bisogni primari della gente, cioè un minimo di salario, che anche se una tantum è pur meglio di niente. Chissà se gli attuali amministratori accoglieranno la proposta del M5S locale o rispediranno al mittente la missiva. Resta che in molti, anzi moltissimi, Comuni pugliesi la svolta in questo senso c’è stata. Quindi la possibilità c’è tutta, dipende dalla volontà dei singoli. A loro il verdetto di cambiare una pratica troppe volte criticata per le sue ambiguità e scarsa trasparenza; e se a questo aggiungiamo il fatto che molte volte è capitato che a espletare il ruolo di scrutatore c’erano persone già impiegate, il dado è tratto. È richiesto soltanto un po’ di coraggio.

Cassano delle Murge soltanto un paio d'anni fa prima dell'introduzione del servizio 'porta a porta'.
Foto Archivio Vito Stano 
Per Prospettiva Ethica andrebbe bene l’appellativo ‘il grande assente’. Dopo lunghi ed estenuanti mesi di trattative, dapprima nel chiuso degli aderenti o simpatizzanti del movimento, e poi sui tavoli secretati ai più ma aperti alle altre forze politiche, il tutto s’è risolto con un fuoco di paglia. Dove sono finiti gli intenti? È bene precisare che le pretese di rinnovamento avanzate dal movimento hanno trovato un parziale accoglimento, in particolare sulla quota di senior da candidare; le posizioni dei consiglieri tanto del PD quanto di NID avevano spuntato un magro 25% (se non sono stato male informato), cioè su sedici candidati della lista, che avrebbe dovuto contrastare la squadra della Di Medio, soltanto quattro avrebbero potuto essere anziani; i restanti dodici avrebbero dovuto essere giovinotti o quanto meno presentabili all’elettorato con il marchio della novità. Scrivo al condizionale perché così non è stato. Gli attivisti di Prospettiva Ethica hanno deciso a maggioranza (una testa un voto) di non schierarsi e non condividere percorsi con altre forze politiche. L’assemblea del movimento ha portato i suoi consensi in quello che ai fini elettorali è stato un vicolo cieco. Qualche outsider ha deciso di portare il bagaglio di esperienza maturata in questo contesto con sé all’interno della lista Rinascita. Gli altri hanno preferito stare alla finestra a guardare. Almeno per questo giro di giostra.   
Quindi nelle urne saranno soltanto due le possibilità: gli elettori potranno scegliere tra la sindaco uscente Maria Pia Di Medio e lo sfidante Vito Lionetti.

Protagonisti principali 
Medico di base la prima e maestro il secondo in realtà presi singolarmente non dovrebbero stare in due liste differenti, ma nella stessa. Forse a molti sfuggirà il passato politico dall’attuale sindaco, la quale fin a pochi anni fa rappresentava un’idea politica di sinistra. Repubblicana, in tandem con il marito, già vice sindaco durante l’ultimo mandato di Pino Leporale, la dottoressa ha promosso la rinascita del circolo del redivivo Partito Repubblicano Italiano, uscito indenne prima dall’uragano Mani Pulite e successivamente dal Ventennio berlusconiano, ondeggiando da sinistra a destra nella migliore tradizione trasformista italiana. Comunque loro ci sono. Sempre. Ieri seduti al fianco di Silvio Berlusconi e oggi chissà. La politica come molti immagineranno è tattica, è quindi nulla di cui scandalizzarsi. Per tornare ai nostri giorni la sindaco è persona aperta e, non foss’altro per deformazione professionale, sa ascoltare. È, fatemelo dire, non è una cosa scontata tra coloro, e sono molti, che gongolano sulle poltrone del potere. Per quello che concerne i risultati programmatici, non posso dire molto tranne quello che la mia memoria e il mio archivio personale possono suggerirmi. A questo s’aggiungerebbe un’attenta rassegna stampa e il quadro potrebbe acquisire maggiore nitidezza. Molti sono stati i provvedimenti assunti a maggioranza sui quali i dubbi sono rimasti tali. Giusto per fare alcuni esempi la vicenda del cosiddetto ‘progetto lame’ e la gestione del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Su entrambi ho lavorato con attenzione, è possibile che qualcosa sia sfuggito ai miei occhi, ma posso dire che sul primo è emersa palese la leggerezza della proposta della Di Medio & co., invece sul secondo la gestione delle fasi preparatorie per il nuovo servizio ‘porta a porta’ hanno convinto poco. Su questo punto non ho mancato di rilevare diverse incongruenze, una su tutte la decisione unilaterale, accettata poco più che supinamente dalla maggioranza, di accettare diverse qualità di bidoncini che la Tra.de.co. riciclava da altre gare d’appalto andate perdute. E non da ultimo la vicenda gestita nel più dilettante dei modi dei cosiddetti ‘facilitatori’, per intenderci coloro che hanno consegnato presso le utenze i piccoli cassonetti. Su queste vicende avrebbe dovuto scendere maggiore luce, ma alcune battaglie pare debbano essere perse a prescindere. Troppi gli interessi, troppe le bocche da tenere cucite. Vane le denunce. Ma tant’è.

Centro storico di Gioia del Colle - Foto Archivio Vito Stano
Lo sfidante       
A Vito Lionetti invece è giusto riconoscere la giusta dose di tatticismo occorsa in questi mesi di trattativa sui diversi tavoli e il coraggio di staccare la spina dell'esperienza decennale di Nuova Idea Domani, forse quest'ultima è stata fortuita eppure c’è stata. Questo è un fatto. Chissà che si possa tornare finalmente a parlare di contenuti politici e ideali, in un termine di politica.
Dopo il rientro nel Partito Democratico Vito Lionetti (con una pattuglia di "compagni") ha guadagnato posizioni all'interno degli organi direttivi dello stesso e passo dopo passo ha fidelizzato attorno alla sua figura numerosi altri democratici e non. Infatti il suo nome ha, per qualche giorno, calamitato tanto personalità del civismo cittadino quanto esponenti storici della destra. Alla fine del lungo cammino pre-elettorale il nome del maestro sindacalista ha convinto e messo d’accordo la maggior parte degli indecisi a sinistra. Al tavolo di Rinascita, questo il nome scelto per la lista, sederanno altri soggetti interessanti. Il primo da considerare è Davide Del Re, consigliere uscente del gruppo di minoranza Nuova Idea Domani. Impiegato presso gli uffici della Regione Puglia, l’ingegnere s’è distinto per il suo impegno durante la consigliatura appena trascorsa, in particolare sulla tematica del servizio di raccolta rifiuti, sulla vicenda del riassetto della rete e delle strutture di protezione dell’abitato dal rischio idrogeologico, sulle questioni legate al Piano Regolatore Generale. Ha tratto evidenti insegnamenti dai due colleghi anziani, Giuseppe Gentile e Teodoro Santorsola, ma ha scelto di troncare l’esperienza e intraprendere anche a livello amministrativo il percorso che già a livello partitico lo vede impegnato a sinistra nel partito del presidente della Regione Pugia Nichi Vendola.
Altri nomi conosciuti non mancano: segnalo la presenza di Massimo Bongallino, segretario del partito che fu anche di Vendola, a rimarcare la ritrovata unità, almeno di bandiera. Staremo a vedere quali intenti riusciranno a condividere con gli ex compagni del Partito Democratico.

Comprimari fuori scena
Tra gli assenti dunque i nomi importanti questa volta è bene ricordarli, perché forse sarà l’ultima volta che ne sentiremo parlare o magari perché tra cinque anni ritorneranno a bomba più carichi che mai.
Giuseppe Gentile due volte sindaco e consigliere provinciale di minoranza per il mandato che sta volgendo al termine, è stata una personalità del panorama politico locale tanto carismatica quanto riservata. Schivo e poco incline alle chiacchiere da bar, ha dimostrato la sua preparazione (dovuta in parte anche alla professione di avvocato che svolge). La sua assenza o meglio il suo ritiro dall’agone politico era stata annunciato ai media locali in tempi non sospetti. Un esempio da seguire per molti altri che invece hanno atteso il verdetto dei tavoli delle trattative. Mi riferisco a Teodoro Santorsola, vice sindaco per due consigliature e attuale capogruppo in consiglio comunale di Nuova Idea Domani. Il suo nome era stato proposto per una coalizione anti-Di Medio a sorpresa da alcuni esponenti del Partito Democratico locale. Molti, come lo scrivente, da subito hanno pensato ad una tattica per bruciare il nome; altri invece ben informati hanno ipotizzato altri scenari dal sapore meno politico e più personale. Tant’è però che il fuoco s’è spento prima che la legna fosse asciutta per ardere. Pazienza. Santorsola potrà riposarsi (almeno pubblicamente) e magari ritornare alla politica vera, quella all’interno dei circoli, del confronto con gli iscritti, delle battaglie ideali. Chissà che non scelga di prendere una tessera con la mano destra.
Pierpaola Sapienza è l’esclusa per eccellenza della squadra Di Medio-Zullo. Sono stati cinque anni duri per l’Assessore alla Cultura, Sport e Turismo. Dapprima la stagione degli attacchi mediatici, poi la stagione delle deleghe rosicate e infine la stagione dell’eclissi più o meno cercata. Lontano mille miglia dalle idee della Sapienza, di lei ho ritenuto apprezzabile l’entusiasmo nel proseguire il cammino intrapreso. L’istinto, suo dato caratteriale, le ha giocato brutti scherzi. Più volte con il fianco scoperto, l’assessore Sapienza ha subito affondi a volte gratuiti, altre volte indelicati. Ma tant’è, la politica è anche questo. Intanto il suo impegno nel partito di cui ha la tessera è più che mai costante, è presente negli organi dirigenti nazionali di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e tanto basta per dire che sin d’ora aspettiamo un suo ritorno.
Domenica Busto, in tempi di quote rosa, è l’altra donna che scompare dal palcoscenico politico locale. Sindacalista Uil e già assessore ai Servizi sociali durante la seconda esperienza di Nuova Idea Domani (dimissionata per divergenze più personali che politiche), ha svolto con costanza il suo ruolo di consigliere dai banchi delle minoranze per la lista (più o meno di centrosinistra) Vivi Cassano-PD. La sua preparazione sulla tematica dei servizi sociali ha più volte (per non dire tutte le volte) messo in evidente imbarazzo l’assessore al ramo Angela Contursi, troppe volte impreparata e forse troppo lontana dai bisogni dei concittadini.
Nella lista capeggiata da Vito Lionetti sono ricomparsi alcuni nomi poco entusiasmanti: Michele Lopane, sindacalista Cgil e già assessore con Giuseppe Gentile, e Michele Maiullaro, panificatore e rappresentante categoria.
Invece per la serie ‘i grandi presenti’ ricordiamo Ignazio Zullo. Attualmente il presidente del Consiglio comunale ricopre un ruolo di primissimo piano a livello regionale (capogruppo del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale), pertanto com’è ovvio non avrebbe potuto fare a meno di spendere il suo nome e la sua visibilità per attrarre voti. Del resto l’esperienza con la sindaco Maria Pia Di Medio è stata positiva e tra l’altro dopo i lunghi anni all’opposizione i raggi di sole che baciano i banchi della Giunta non si lasciano così volentieri. Per ovvie ragioni politiche e di opportunismo, Zullo potrebbe ricoprire questa volta una carica assessorile o il ruolo di guida politica. Cosa che è connaturata alla sua caratura e al suo ruolo; del resto in questo quinquennio più volte s’è distinto per le sue incursioni in campo politico, snaturando con leggerezza la terzietà dell’istituzione rappresentata.


Qualche pensiero voglio spenderlo anche sulla situazione politica giovanile cassanese. Durante i mesi pre-elettorali pareva che si muovessero forze fresche, invece le successive conferme hanno decretato una disaffezione dalla politica davvero preoccupante. Pochi i nomi di coloro che si sono spesi sui diversi tavoli, molte volte rimasti delusi dall’epilogo della vicenda e tanti altri invece hanno guadagnato la luce della ribalta dopo un lungo lavorio nei paraggi della politica. Altri come sempre, innominabili per antonomasia, per la politica e il bene comune strettamente inteso non hanno mai dimostrato affezione e come premio hanno ricevuto il «posto in lista». L’augurio a tutti è di dare il meglio di sé in questa battaglia ideale e programmatica, necessaria a riportare il dibattito politico ai livelli opportuni.

01.05.2014
Vito Stano

mercoledì 19 marzo 2014

Politica. Trattative in corso: nuovi posizionamenti e vecchie dinamiche elettorali

Stamane torno a scrivere di politica locale. Soltanto dodici giorni fa pubblicavo un pezzo con cui cercavo innanzitutto di capire cosa bollisse nella pentolaccia cassanese, cercando di rendere chiara una situazione fumosa. In queste due settimane ho parlato con qualcuno e ne ho ricavato nuove informazioni che condivido con voi lettori. Ci eravamo lasciati all'accozzaglia anti-Di Medio composta da Nid-Pd-Sel-Prc fermi al tavolo delle trattative, con Prospettiva Ethica in un angolo per scelta dei suoi componenti. Dopo il frequente susseguirsi di ipotesi di varia natura, ieri ho avuto conferma che Rifondazione Comunista è ufficialmente uscita dalla potenziale lista civica meglio conosciuta come «centrosinistra allargato». La ragione è semplice: Massimo Bongallino, segretario cittadino, ha posto la pregiudiziale ai suoi omologhi segretari e coordinatori: o noi (Rifondazione) o Teodoro Santorsola, unica anima (di destra) ad oggi ancora formalmente presente in Nuova Ideadomani. La posizione di Davide Del Re non è ancora chiara, alcuni lo danno alla ricerca della giusta collocazione all'interno del «centrosinistra allargato», altri, non meno informati dei primi, lo danno candidato sindaco di una lista (potenzialmente perdente) di sinistra con Rifondazione. Al momento nulla di certo.
Discarica in strada (strada che congiunge via Mellitto a via Altamura) - Foto Archivio Vito Stano 2014
Così stanno le cose? È ancora troppo presto per dirlo. Intanto soltanto l'altro ieri un esponente del Partito Democratico confermava la messa fuorigioco di Rico Arganese, attuale capogruppo in Consiglio comunale della lista civica (più o meno allargata) di centrosinistra Vivi Cassano-Pd. La piazza già mormora il nome del neosegretario Davide Pignatale, ma conferme in questo senso non ce ne sono. Altri nomi già cassati in questa fase ce ne sono, ma quello che importa adesso è capire quali alternative possono prender piede. 

Con l'occhio attento a Prospettiva Ethica e a Sinistra Ecologia e Libertà si chiude questo passaggio di condivisione. In attesa di buone nuove.

19.03.2014
Vito Stano  

venerdì 7 marzo 2014

Politica. Trasformismo e comunanza degli opposti: Cassano aspetta al varco

Dalla rete virtuale alla piazza centrale, il percorso di oggi mi porta a scrivere qualche riga sulla vicenda relativa a Prospettiva Ethica. Ieri sera alle 20,00 s'è tenuta la riunione, durante la quale gli aderenti hanno votato (con il metodo una testa un voto) se aderire o meno alla grande amalgama anti-Di Medio. Si sa di questi tempi, anche se volentieri ci facciamo ingannare dal sole, è bene stare attenti agli spifferi per evitare di raffreddare i bollori civico-politici che com'è ovvio aspettano la bella stagione primaverile per sbocciare.

La leggera brezza che spirava stamane ha confermato che Prospettiva Ethica proseguirà sulla propria strada da sola. Non ci saranno alleanze con Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista e Nuova Ideadomani. I paletti posti dagli attivisti del movimento civico, di cui s'è fatto portavoce Paolo Racano, non sono stati rimossi e quindi a quanto pare l'ipotesi della terza lista potrebbe concretizzarsi.

Spazio antistante deposito dei vecchi cassonetti in via Mellitto - Foto Archivio Vito Stano 2014
A questo punto tocca fare una considerazione. Se da una parte la compagine politico-elettorale guidata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale e presidente del Consiglio comunale Ignazio Zullo ha silurato l'attuale assessore alla Cultura e vice coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Pierpaola Sapienza e forse anche l'assessore alla Trasparenza degli atti Angelo Giustino; dall'altra parte si gioca con uno schema vecchio: tutti insieme appassionatamente per sconfiggere il drago. Pd, Sel, Prc e Nid, diverse anime della sinistra incapaci di dialogare tra loro e la destra rappresentata dal già due volte vice sindaco già Alleanza Nazionale e già missino Teodoro Santorsola. Di nuovo il vecchio. Cambiare tutto per cambiare nulla. 

Quello che mi chiedo è perché queste forze, che oggi considerano importante dialogare e addirittura presentarsi assieme alle elezioni, non lo hanno fatto cinque anni fa? Cosa è cambiato? Si sono accorciate le distanze ideologiche? Si sono verificate convergenze ai più sconosciute? O più semplicemente l'istinto di autoconservazione si sta palesando nel suo stato più maturo?

Non sarebbe il caso che alcune idee ormai vecchie e non più spendibili, assieme agli uomini che le propinano, vengano meno dalla scena pubblica? Non sarebbe il caso di promuovere un rinnovamento generazionale? Personalmente sono convinto che questa sia l'unica via. Non è necessario vincere le elezioni e sedere attorno al tavolo della Giunta comunale per fare politica. Se le condizioni democratiche e quindi elettorali non lo consentono è bene giocare la partita immaginando di vincere ma con la consapevolezza di stare all'opposizione. Senza compromessi. Se è necessario anche per altri cinque anni lavorando duramente con passione e competenza per una nuova proposta politica. Per poter tra qualche anno contare un gruppo di uomini e donne che non siano già nonni o nonne. 

Anzi credo che l'appello a questo punto vada rivolto proprio a loro: siate comprensivi, avete già dato, chi tanto chi poco chi niente. Molti hanno preso e basta. Altri hanno dato e preso in egual misura. Adesso è il momento di rinunciare alla poltrona del Consiglio comunale e magari per coloro che ne dimostrino le capacità puntare a rappresentare un territorio più ampio. Esempi in questo senso ne abbiamo: Ignazio Zullo, oggi capo del maggior partito di minoranza in Consiglio regionale, e Giuseppe Gentile, consigliere di minoranza in Consiglio provinciale. Guardarsi allo specchio, di questo hanno bisogno i veterani della politica locale. Riflettere su stessi, su quello che s'è fatto e su quello che avrebbero potuto e non hanno fatto. Il tempo è ormai passato. Il vostro tempo è finito.

Restare a casa sul divano non lo auguro a nessuno, perché la passione che infiamma gli animi la conosco bene e so che non è possibile. Però è possibile, e necessario alla comunità cassanese tutta, che i signori e le signore che da venti o trent'anni ballano soltanto tra i banchi del Consiglio comunale, senza più vita di partito (che significava formazione di nuove leve e promozione di iniziative oltre la vita amministrativa), rinuncino alla grande bellezza del potere che, come diceva il compianto emerito presidente Giulio Andreotti, logora chi non ce l'ha, e, aggiungo, fa gongolare chi ce l'ha. Rinunciare alla presunzione di essere indispensabili, di questo necessita il paese. Nessuno è indispensabile. Liberare posizioni sulla scacchiera significa aprire alla novità, che, intendiamoci, non è a priori migliore. Ma a volte è assolutamente necessaria. Il trasformismo di cui Tommaso Fiore raccontava nelle sue lettere a Piero Gobetti negli anni 1925 e 1926, racchiuse poi in Un popolo di formiche, mi sembra la cronaca dei nostri giorni. Il cambio di casacche è ormai la regola. La dismissione delle idee è all'ordine del giorno. La comunanza degli opposti è l'antitesi quotidiana. E quindi è cosa fatta: la sfiducia della gente, che sente a malapena la responsabilità difronte alla cosa pubblica e non vede l'ora di espletare il voto come fosse un bisogno fisiologico. Dopo di che «sono tutti uguali». Rompere gli schemi e lavorare, ognuno nel proprio campo, al nuovo assetto: le idee avanti agli interessi carrieristici degli uomini. Torniamo alla politica. Smettiamo di amministrare i condomini. Senza offesa per la neo categoria degli amministratori di condominio. 

07.03.2014
Vito Stano

giovedì 6 marzo 2014

Politica. Prospettiva Ethica: stasera riunione per contare gli aderenti all'associazione

Per restare in tema di politica cassanese, proprio adesso leggo di un incontro alle 20,00 di stasera dal sapore forte che potrebbe segnare il futuro dell'associazione Prospettiva Ethica. L'incontro, come scrive Paolo Racano sulla pagina di facebook dedicata, sarà decisivo per contare gli effettivi aderenti e dunque uscire allo scoperto a poche settimane dall'inizio della campagna elettorale per le amministrative.

Ci tengo a precisare che seppur soltanto adesso il gruppo decide di presentare il suo volto al pubblico, sono diversi mesi che a forza di riunioni e consultazioni con le altre forze politiche Prospettiva Ethica è presente nel dietro le quinte della discussione politica locale.

Anche su questo tassello staremo a vedere cosa succederà. 

06.03.2014
V.S.

Politica. L'assessore Pierpaola Sapienza si smarca dalle illazioni della piazza virtuale

Prosegue il tour di Murgiambiente nella rete alla ricerca di notizie relative alla politica locale di Cassano delle Murge. Seguendo le tracce finisco sul profilo dell'assessore alla Cultura Pierpaola Sapienza, la quale fa delle precisazioni circa la posizione del partito che rappresenta in merito alle prossime elezioni amministrative, che a quanto pare la vedranno all'angolo, poiché cancellata dalla rosa dei papabili della lista Di Medio-Zullo bis.

La Sapienza scrive "dopo il successo delle primarie del 22 e 23 febbraio la bellissima avventura di Fratelli d'Italia continua. Sono stata votata come come grande elettore al Congresso di Fiuggi dell'8 e 9 Marzo al quale con orgoglio parteciperò portando alto il nome di Cassano delle Murge. Ancora una volta ringrazio tutti quelli che hanno votato e che da anni continuano a sostenermi in questo percorso. Ci tengo a sottolineare che in qualità di coordinatore cittadino e vice coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia porterò avanti i temi e gli ideali che da sempre caratterizzano il mio percorso, con la passione, la trasparenza e l'umiltà di sempre. Nei giorni scorsi si è letto di aperture a Fratelli d'Italia nell'ambito delle prossime amministrative qui a Cassano. Ci tengo ad informare che di fatto l'apertura non c'è stata, anzi è stata chiaramente negata la candidatura della sottoscritta nonostante 5 anni di duro lavoro. Per questo concludo che non scenderemo a compromessi ma saremo lieti di sederci ai tavoli di costruttivo confronto e di programmi concreti per il bene di questo paese".

Tengo a precisare che in calce a questo scritto non c'è soltanto la firma di Pierpaola Sapienza, ma anche quelle di Marcello Gemmato e Filippo Melchiorre, dirigenti di Fratelli d'Italia in provincia di Bari. 

Dove si collocherà la ancora giovane esponente di destra? Staremo a vedere cosa succederà in seno alla maggioranza consigliare, mentre già si moltiplicano le voci di new entry al femminile. 

06.03.2014
Vito Stano

Politica. M5S: il deputato Giuseppe D'Ambrosio domenica a Cassano delle Murge

Per riprendere le fila del discorso politico locale prima di tutto passo in rassegna le diverse caselle postali e poi passo ai social network. E presto m'imbatto nella pagina dell'orma ufficiale movimento grillino cassanese. E se a primo impatto resto quasi pietrificato ad immaginare un pensiero di Antonio Gramsci come spot elettorale dei grillini locali (come suggerisce una iscritta al gruppo facebook di Cassano in MoVimento), mi compiaccio dell'iniziativa prossima che gli attivisti a cinque stelle hanno organizzato: Giuseppe D'Ambrosio, deputato del M5S e componente della Commissioni Affari Costituzionali, sarà a Cassano delle Murge domenica 9 marzo in piazza Garibaldi alle ore 19,00. 

Dunque dopo tentennamenti di varia natura, gli attivisti cassanesi proseguono il cammino intrapreso poco più di un anno fa a seguito delle elezioni nazionali, che segnarono per il M5S un punto di partenza per introdursi nei gangli della politica locale. Questo appuntamento però non ha il sapore della campagna elettorale, almeno non quella per le amministrative. I grillini, almeno alcuni di loro, guardano a Bruxelles dimentichi del paesello murgiano. Forse un po', come detto altre volte, perché è più semplice occuparsi delle cose lontane e magari perché la strategia del duo Casaleggio-Grillo suggerisce di impiegare le energie per occupare quanti più seggi europei a discapito dei meno importanti scranni locali. Intanto si rincorrono le voci di una potenziale amalgama di partiti e liste civiche che si contrapporrà all'attuale maggioranza di destra guidata dalla sindaco Maria Pia Di Medio. Il condizionale è d'obbligo in attesa di novità. 

Per maggiori informazioni sull'iniziativa di domenica segnalo il sito www.cassanoinmovimento.it

06.03.2014
Vito Stano

giovedì 20 febbraio 2014

Cassano delle Murge. I grillini all'attacco della piazza: obiettivo Unione Europea

Dall’attivista 5 stelle Roberto Mancino, firmatario della lettera d'intenti della neonata associazione culturale Cassano in MoVimento, riceviamo finalmente notizie utili a rinverdire il rinsecchito dibattito politico locale. Mentre altri gruppi (vedi Prospettiva Ethica) stanno preparando la discesa in mare, i grillini cassanesi riuniti formalmente in associazione danno un segnale di presenza. Certo nel comunicato che segue non fanno cenno alle elezioni amministrative, ma scrivono di elezioni europee. Dopo l'incontro a dir poco ridicolo tra il comico-capopopolo e il sindaco-presidente in diretta streaming, i cittadini-elettori hanno altri elementi in più da valutare. I grillini cassanesi, mi pare di capire, che non intendano prendere parte alla consultazione di maggio per il rinnovo del Consiglio comunale. Questa scelta se verrà confermata è del tutto legittima, ma davvero inusuale visto l'affetto dimostrato dai cittadini nelle urne di cui Mancino fa cenno nel comunicato che segue. Non dimentico affatto che la tipologia e l'approccio alle elezioni è mutevole, le amministrative sono una cosa e le nazionali e le europee un'altra ancora. Più sono lontane le battaglie da combattere meno problemi sorgeranno nei dintorni di casa. Questo è certo. Per la serie, evito di fare il profeta in patria. Troppo difficile o potenzialmente troppo conflittuale. V.S. 


di Cassano in MoVimento
In vista delle elezioni Europee gli Amici di Beppe Grillo di Cassano delle Murge hanno pensato di formalizzare il loro MoVimento Cittadino costituendo un associazione culturale denominandola Cassano in MoVimento. Così come a livello nazionale, il gruppo di attivisti pentastellati di Cassano vuole portare un rinnovamento nel modo di intendere la politica,  nel rapporto istituzione-cittadino proponendo progetti e idee per il bene comune. Competenza, innovazione e trasparenza i nostri baluardi, un programma definito sulle 5 stelle del MoVimento la nostra guida: energie rinnovabili e riqualificazione energetica, acqua pubblica, mobilità sostenibile, wifi-libero e gratuito, strategia rifiuti zero. Vogliamo capire quanti sono disposti ad impegnarsi personalmente o a darci una mano mettendo a disposizione una parte del proprio tempo e delle proprie competenze, richiamando in primis l’ attenzione di coloro che a Cassano lo scorso febbraio 2013 hanno scelto il MoVimento 5 stelle con 2.398 voti - alla camera (28,77%) e 2087 voti al senato (27,78%).

Domenica 23 febbraio partirà la campagna adesioni denominata #cercasicittadini5stelle con una serie di #gazebo dove incontreremo tutti i Cassanesi volenterosi, slegati dalle logiche clientelari e di partito, che vorranno condividere le idee, i valori e le iniziative del movimento legato al blog beppegrillo.it e impegnarsi concretamente per il miglioramento del nostro territorio. Cassano in MoVimento vuole portare le idee, le istanze e le petizioni dei cittadini all'interno del Palazzo di Piazza Aldo Moro. Vi aspettiamo il 23 febbraio dalle 17,00 alle 20,00 in piazza Garibaldi e alle 20.00 il 25 febbraio in via Netti n.10.

venerdì 14 febbraio 2014

Cassano delle Murge. Incuria quotidiana e tolleranza diffusa: una medaglia, due facce

Parco urbano, quartiere Sacro Cuore (già zona 167), Cassano delle Murge. Passando nei pressi del giardino in questione è impossibile non buttare l'occhio all'interno e contemplare lo stato di degrado in cui l'area ricreativa versa. Addirittura ieri mattina, quando ho scattato questa foto, ho notato dei sacchetti di spazzatura e non ho resistito. Insomma oltre ad essere abbandonato al'incuria del tempo il parco giochi sta diventando anche ricettacolo di rifiuti. Cosa fa l'amministrazione comunale? Palesemente niente. Questa assenza istituzionale del resto in un'area come questa si vede. Questo parco urbano potrebbe diventare un centro di aggregazione (come lo è stato in passato) e contribuire a offrire una qualità della vita migliore per quelle famiglie che vivono nella zona delle case popolari. Poiché in questa zona non c'è un bar o una pizzeria, ci sono appena un paio di negozi di generi alimentari. Niente di più. Il parco giochi era e potrebbe tornare a essere una risorsa. Occorre crederci. Le periferie avanzano verso il centro cittadino e producono disagi sociali che migrano nelle piazze e nei luoghi di aggregazione del paese. Il degrado non si ferma. Occorre immaginare un futuro diverso. E avere il coraggio di realizzarlo.
Foto e testo di Vito Stano
Oggi voglio scrivere qualche riga che ha il sapore del diario e insieme, un ingrediente a me caro, cioè l'attenzione alla vita collettiva e agli spazi condivisi.  Nel maggio del 2007 ho avuto la necessità di crearmi uno spazio tutto mio per scrivere. Scrivere non racconti di fantasia, ma raccontare la realtà che mi circondava, in particolar modo il paese in cui vivo. Dai quei giorni di smarrimento e sperimentazione ad oggi posso dire di aver realizzato qualcosa. Il blog Murgiambiente è da sette anni una realtà sul territorio murgiano. Interviste, servizi video e reportage fotografici hanno riempito il vuoto che ho deciso di occupare nella rete. Politica e amministrazione, ambiente e fotografia le mie prime passioni. Avrei voluto fare di più ma purtroppo per guadagnare il mio panino con mortadella e provolone ho dovuto sempre fare altri lavori. Ora che la vita dell'editoria è allo stadio terminale, curare un blog significa tanto impegno. Voglia di raccontare la realtà cercando in ogni occasione di contribuire all'accrescimento della consapevolezza collettiva. 

La realtà virtuale di cui scrivo è testimoniata dal numero sempre in crescita di lettori, che specialmente negli ultimi tre-quattro anni hanno dimostrato affezione nei confronti dell'opera svolta dal sottoscritto. Quotidianamente ricevo segnalazioni che, dopo attenta verifica, diventano il tassello da cui iniziare la narrazione di una storia. Da tempo la mia attenzione è concentrata sulla situazione dei piccoli abusi quotidiani: auto in sosta vietata e infrazioni a vario titolo del codice della strada e in maniera particolare la mia attenzione è rivolta a ciò che accade in piazza Aldo Moro, da sempre il luogo della politica cassanese.

Foto scattata da un lettore di Murgiambiente. Piazza Aldo Moro e la sosta vietata. 
Stamane ho ricevuto una fotografia (in alto) che registra uno stato di cose già conosciuto: l'auto dell'assessore alla Tutela dell'ambiente Carmelo Briano posteggiata nello spazio riservato ai diversamente abili in compagnia dello scuolabus parcheggiato in modo non proprio canonico. Nella foto si nota anche un'agente della Polizia Municipale forse intenta a scrivere le targhe dei veicoli. Questa è soltanto un'ipotesi, anzi una mia profonda speranza. Del resto in non ero lì. Chi c'era potrebbe raccontare un'altra storia. 

C'è da dire che, come ho detto anche in altre occasioni, l'auto dell'assessore Briano è fornita di talloncino giallo e dunque è legittimo che l'ex comandante di stazione dei carabinieri parcheggi sulle strisce gialle. Per quanto riguarda lo scuolabus credo invece che più semplicemente l'autista abbia frettolosamente lasciato il mezzo per dirimere qualche faccenda su a palazzo. Queste, ovviamente, non vogliono essere delle giustificazioni, ma la dimostrazione di un non accanimento personale nei confronti di qualche personalità. Soprattutto, il fatto che dei cittadini si prendano la briga di scattare qualche foto al momento giusto credo sia un segnale da non sottovalutare. La gente è stanca degli abusi. Specialmente se a commettere questi abusi sono amministratori e personalità influenti. Anche se questa storia assume i toni del populismo, devo ammettere di far parte in modo organico di quella schiera di cittadini stanchi di vedersi e sentirsi trattare in modo differente. La legge è uguale per tutti, ci hanno raccontato tempo fa. Mi piacerebbe ritornare a credere a questa favola. E inizio a provare una certa soddisfazione all'idea di essere in compagnia. 

14.02.2014
Vito Stano       

lunedì 10 febbraio 2014

Foibe. A dieci anni dalla Legge del 2004: la politica che vuol fare la storia da sè

«Il Giorno del Ricordo sia giorno di vera riflessione su quello che la storia ci ha consegnato. Spesso, però, non sempre siamo pronti a soffermarci, a pensare, su quello che è stato e su quello che è accaduto nel passato». Queste parole così generiche sono soltanto la premessa del messaggio che la sindaco di Cassano delle Murge Maria Pia Di Medio ha inviato alla stampa in occasione della Giornata del Ricordo, istituita con Legge 30 marzo 2004, n. 92. 

La ricorrenza di questa giornata è stata particolarmente sentita sin dal principio dalla giunta di destra che amministra Cassano delle Murge ormai da cinque anni meno tre mesi. A fare da portabandiera negli anni passati è stata l'assessore alla Cultura Pierpaola Sapienza, oggi in Fratelli d'Italia e ieri in Alleanza Nazionale e poi Partito della Libertà. Con l'assessore Sapienza negli anni scorsi ho imbastito in più occasioni un dialogo su queste tematiche storiche, constatando una legittima ignoranza sull'argomento. Quello che chiedevo alla Sapienza era cosa hai studiato? Quali e quanti libri hai letto sull'argomento? Le risposte ovviamente non erano confortanti. L'argomento in questione è stato l'oggetto della mia tesi di laurea e dei miei studi successivi e la decisione, accolta con favore dalla docente, era e resta esclusivamente frutto della volontà di comprendere meglio un periodo storico di cui all'epoca (2008-2009-2010) avevo appena sentito parlare. Curiosità, quindi, e voglia di ordinare una mole di nozioni disordinate e parecchio strumentalizzate dai partiti di destra e di sinistra. 

Oggi a dieci anni dall'istituzione della legge della Giornata commemorativa delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano, istriano, dalmata registro ancora, e se possibile anche più di ieri, una volontà di calcare la mano e strumentalizzare. I politici, come recita la norma devono promuovere la discussione e la conoscenza, non sono obbligati a inviare messaggi che evidenziano l'ignoranza palese rispetto a certi argomenti. Anzi se vogliamo essere precisi a Cassano delle Murge a parte i piagnistei durante la posa della corona dei fiori ai piedi della lapide posta nel giardinetto del quartiere Sacro Cuore e la banda non s'è fatto niente. Teodoro Santorsola e Silvio Missoni, amministratori della destra missina durante la Giunta Gentile, organizzarono degli pseudo convegni (poco più che dibattiti in realtà) durante i quali a parlare della vicenda delle foibe c'erano alcune personalità alquanto discutibili che in Friuli Venezia Giulia, e a Trieste in particolare, sono ben conosciuti per essere poco obiettivi, diciamo così. Ma dato che nel paesello murgiano sono sconosciuti tanto vale presentare un appartenente alla Decima Mas come professore di storia. Cose di poco conto se non fosse che ad ascoltare c'era un pubblico all'asciutto di queste storie e quindi l'opera di strumentalizzazione è compiuta.

Quest'anno invece del dialogo post-messaggio commemorativo con la Sapienza, mi è capitato di leggere il messaggio della sindaco Di Medio e devo ammettere che a momenti stentavo a credere a quello che leggevo. Un medico di base che parla a ruota libera di vicende storiche dalle nostri parti non è rarità, anzi. Ma leggere le affermazioni della sindaco-dottoressa è comunque formativo. Ti fa comprendere che non ci sono limiti alla tuttologia. Chiunque può parlare di qualsiasi cosa. I medici di storia senza aver mai messo piede in un archivio. E magari gli storici di urbanistica senza avere nessuno strumento per farlo, anzi meglio, gli storici che parlano di medicina. Potrebbe essere una nuova frontiera della conoscenza. Per la serie avanti tutta. A chi la spara più grossa.

Dopo la premessa la sindaco dunque va al sodo e afferma che «le nuove generazioni, a volte, poco sanno su quanto l'uomo è stato capace di distruggere in nome di una ideologia politica o religiosa. Nel caso dello sterminio degli ebrei, o nel caso delle Foibe comuniste degli uomini del Maresciallo Tito, la cattiveria umana, mista ad ideologia politica, è riuscita a cancellare persone anche non schierate ideologicamente. Il loro crimine era quello di appartenere ad un popolo, ad una Nazione». 

Questo l'affondo della dottoressa-sindaco. Quali libri avrà letto prima di formulare questa opinione? Deduco nessuno o al massimo qualche titolo pubblicato da qualche associazione delle vittime, che ovviamente racconta una versione di parte, famigliare si potrebbe dire. Non sarebbe stato più appropriato invitare un professore o un ricercatore dell'Università degli Studi Aldo Moro di Bari e in particolare del Dipartimento delle Società Mediterranee (già Facoltà di Scienze Politiche), che ha dato e continua a dare un importante contributo alla ricerca storica delle relazioni internazionali e del confine orientale, con particolare attenzione all'area adriatica? Dello stesso Dipartimento in questione diversi sono stati i ricercatori e professori invitati oggi in pubblici consessi per parlare delle vicende in questione e dei numerosi aspetti. Ma Cassano delle Murge si fa da sè. Ahinoi.  

La sindaco chiude il suo messaggio dichiarando che «tocca alle istituzioni (alla scuola ad esempio) fermarsi a riflettere ed è quello che auspico avvenga nella giornata del 10 febbraio in tutte le aule. Sappiamo davvero cosa sono state le Foibe? Sappiamo chi ha pagato con la vita per un folle disegno politico di una parte? Quando si ricordano i massacri dei titini verso gli italiani, leggo in giro ancora diverse valutazioni sui fatti, quasi un'opera "negazionista" che non fa bene al nostro essere italiani. Auspico dunque, nella Giornata del Ricordo, che questo sia sereno, autentico ed obiettivo. Sia momento di riflessione attenta su un altro dei crimini dell'umanità: il massacro di migliaia di italiani nelle fosse comuni iugoslave»

In chiusura la sindaco fa la domanda giusta: sappiamo davvero cosa sono le foibe? Credo che avrebbe bisogno di ripetizioni, perché dà dimostrazione di avere delle lacune in merito o perlomeno un po' di confusione. Per non parlare del sentirsi italiani. La sindaco dimentica che nel 1950 iniziò un percorso economico-industriale con gli accordi della CECA (Comunità Economica del Carbone e dell'Acciaio) che ha portato agli accordi di Maastricht e alla Costituzione europea di Lisbona. Quindi a parte il nazionalismo fuori tempo massimo, converrebbe alla sindaco limitarsi pedissequamente alla norma istitutiva della Giornata del Ricordo e cioè promuovere la conoscenza specialmente nelle scuole. Senza regalare opinioni parziali atte esclusivamente a orientare l'opinione pubblica. Dicasi strumentalizzazione. 

10.02.2014
Vito Stano