Dalle riflessioni creative alle recensioni di libri e ai commenti tra storia e attualità, questo spazio è attivo dal 2007 con il nome «MurgiambienteBlog»
giovedì 30 aprile 2020
25 Aprile 2020: i sindaci e le celebrazioni via social per la Liberazione dal nazifascismo
Ci siamo quasi, la luce inizia ad affiorare. Come quando senza accorgersene ci si è dati una spinta inaspettata e ci si ritrova sperduti nel buio. Della domiciliazione forzata inizia a manifestarsi la conclusione. Il percorso è pieno di ostacoli, ma la pigrizia mista a rabbia è già pronta a far posto al coraggio di riprendersi la vita, la strada e l'aria. Almeno in Puglia, dove l'emergenza sanitaria è stata prontamente contenuta, il popolo inizia a pestare i piedi per sentirne il passo. Il sapore asciutto della libertà attende di essere consumato di nuovo. Siamo stati bravi a stare a casa, siamo stati fortunati senza dubbio. Intanto il calendario ha fatto il suo corso: il primo maggio è a un passo dal venire, un altro appuntamento solitamente affollato sarà interpretato da pochi in chiave nuova.
L'esempio istituzionale delle cerimonie per l'anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo ha avuto eco in rete: ho seguito quanto alcuni sindaci pugliesi hanno fatto e ho composto uno quadro che mi ha rincuorato. Nessuna delle pagine richiamate ha deluso le mie aspettative: senza distinzioni politiche (a differenza di quanto alcuni politici nazionali vorrebbero rappresentare) il 25 aprile, giornata simbolo della rinascita del popolo italiano e della sua dignità, è una data simbolica e fondamentale del nostro calendario laico e in quanto tale quest'anno è stata comunicata in rete molto più di quanto è stata vissuta nelle piazze e ai piedi dei monumenti. Il virus ha fermato il passo, ma non la volontà di ricordare e trasmettere i valori della resistenza all'invasore.
Da Bari con l'instancabile sindaco Decaro, a Barletta città che può fregiarsi (unica in Italia) della Medaglia d'oro al valore militare e al merito civile per l'opera collettiva di resistenza. Dai centri marittimi a sud del capoluogo Monopoli e Polignano, passando per Conversano città natale di Giuseppe Di Vagno (primo parlamentare italiano vittima del fascismo), ai centri dell'Alta Murgia Altamura e Gravina in Puglia fino ad arrivare ai piccoli centri murgiani e pedemurgiani Cassano delle Murge, Acquaviva delle Fonti, Sammichele di Bari e Gioia del Colle. Ognuno a suo modo, i primi cittadini hanno reso omaggio ai caduti per la Resistenza e hanno trasmesso sui social il loro gesto solitario e simbolico. Non c'è dubbio che ad alcuni risulti più naturale comunicare via social con i propri concittadini e per altri sia più artificioso, del resto non tutti hanno la fortuna di avvalersi di professionisti della comunicazione e quindi si adattano ai tempi che corrono.
Sta di fatto che facebook (il social network indagato per l'occasione) ha reso possibile l'impossibile: la condivisione di un momento sentito dal popolo italiano, troppe volte bistrattato in tempi di leggerezza di pensiero e rivalutato oggi che la libertà ci appare di nuovo una conquista ardua da conseguire.
martedì 28 aprile 2020
Presidente Sergio Mattarella solo: la fotografia racconta il cambio di protocollo al Quirinale
Un
25 aprile così non l'avremmo mai immaginato, eppure è quello che ci è capitato
di vivere. Celebrazioni a tutti livelli istituzionali in forma ristretta e in
alcuni casi solitaria, vedi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
recatosi all'Altare della Patria a rendere simbolico omaggio ai caduti per la
Liberazione dell'Italia dal giogo fascista e nazista, salire da solo le scale del
monumento.
Quest'anno a causa dell'emergenza sanitaria e delle conseguenti restrizioni alla libertà di circolazione, la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stata pianificata senza clamori mediatici. Solo come un qualunque cittadino, il Presidente, simbolo dell'unità nazionale, con la sobrietà che lo contraddistingue, ha percorso la lunga scalinata che conduce al Milite ignoto, simbolo di tutti i soldati che sono morti in conflitto e che non sono mai stati
identificati. Deposta la corona commemorativa, il fotografo ufficiale del Quirinale lo immortala ridiscendere la scalinata solitario e pensoso.
Al termine del momento solenne il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, indossa di nuovo la mascherina protettiva. |
Davvero d'impatto le immagini dello scorso anno, quando in assenza di epidemia le celebrazioni per la liberazione vantavano un numero di autorità statali che a rivederle oggi pare un'utopia.
lunedì 27 aprile 2020
Riflessioni a corpo libero. Pensieri politici a cavallo tra storia, diritti e giustizia
3 Riflessioni. Separazione delle carriere: servitori dello Stato o delinquenti patentati
4 Riflessioni. Pensieri a cavallo tra giustizia, politica e storia. Tra reinserimento e storia
sabato 18 aprile 2020
giovedì 16 aprile 2020
Catucci e Lapadula no alle polemiche. La rappresentanza declinata ai tempi dell'emergenza
Dopo le dichiarazioni di Ignazio Zullo, consigliere e capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, pubblicate ieri a proposito della situazione sanitaria e normativa correlata all'emergenza in Puglia, mi corre l'obbligo di sentire i consiglieri comunali seduti tra i banchi delle minoranze cosa pensano dell'episodio di cui la sindaco Di Medio si è resa protagonista sul convento il mercoledì che ha preceduto la Pasqua. In effetti dopo le affermazioni pubblicate ieri mattina, con cui la sindaco giustificava il suo operato e, nonostante la celebrazione religiosa, invitava i cittadini a restare a casa e a continuare a seguire la normativa vigente, dalle opposizioni in Consiglio comunale nessuna voce si è levata. Eccezion fatta per Linda Catucci e Rocco Lapadula, consiglieri comunali del gruppo Siamo Cassano, i quali rispondendo ad una richiesta di intervista in remoto (via e-mail) hanno ringraziato per l'invito ad esprimersi sulla vicenda rifiutandosi però di dire più di quanto riportato in virgolettato.
«Ti ringraziamo per la considerazione che hai avuto per il nostro ruolo di consiglieri comunali, ma non possiamo rispondere punto per punto alle domande che ci poni con il tuo questionario, perché abbiamo assunto l'impegno di non fare polemiche in questo particolare periodo».
Del resto devo ammettere di non aver mai avuto intenti polemici, piuttosto evitando semplificazioni dannose sto cercando di capire cosa ne pensano i rappresentanti eletti in Consiglio comunale di un episodio di cui si può decidere di non parlare, ma non si può dire che non sia di interesse pubblico. Per questo sono convinto che quel che ho raccontato nei giorni scorsi è la punta dell'iceberg di una riflessione ben più importante: la sindaco Di Medio e la celebrazione religiosa, liceità delle sue azioni e tolleranza delle autorità preposte al controllo dei DPCM in vigore; la tolleranza di molti cittadini che hanno espresso nei commenti su facebook apprezzamento giustificando la sindaco Di Medio e condannando al contrario chi aveva spostato il velo lasciando che la luce illuminasse la zona d'ombra. E le opposizioni politiche presenti in Consiglio cosa pensano? Soltanto questo, non più di questo.
Tornando al tema, la capogruppo Catucci e il consigliere Lapadula concludono precisando che «dal nostro punto di vista è indispensabile restare a casa e osservare le regole che ci vengono imposte, che permettono l'uscita con l'autocertificazione per motivi di necessità, di salute e lavorativi e semprechè non sia in misura di quarantena. Da rappresentanti delle istituzioni -continuano i due di Siamo Cassano- non possiamo fare altro che affermare queste regole, chiedere ai nostri concittadini di osservarle e di osservarle noi per primi dovendo dare l'esempio e quindi credibilità alle regole, all'istituzione e alla forza di polizia che ringraziamo per l'immane lavoro che quotidianamente svolgono per punire i trasgressori».
Le domande rivolte ai consiglieri Linda Catucci e Rocco Lapadula
-
Era a conoscenza della celebrazione del Venerdì Santo tenutasi presso il
convento di Cassano delle Murge alla quale ha presenziato, con almeno altre 12 persone,
la sindaco Di Medio? Se sì, cosa pensa a proposito?
-
Cosa dovrebbe fare la sindaco secondo lei?
-
Immagino che sappia delle altre celebrazioni-assembramenti che si sono
verificate in Puglia. Sa che la Procura di Foggia ha aperto un’inchiesta sulla
vicenda occorsa a San Marco in Lamis durante la stessa serata di venerdì, pensa
che il comportamento della sindaco Di Medio sia passibile di essere indagato
dalla Procura di Bari?
-
Si rende conto che in base alle parole della sindaco Di Medio (rese pubbliche
sulla pagina facebook ufficiale del
Comune di Cassano delle Murge) lei ha giustificato questo tipo di
manifestazioni pubbliche? Cosa ne pensa?
-
Le parole della sindaco Di Medio lasciano pensare che se una celebrazione è «tradizionale»
si possa derogare ai DPCM, invocando «intelligenza e comprensione» di chi non
condivide o semplicemente non è stato invitato alla manifestazione. Quindi
per deduzione, ad esempio il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal
fascismo e dal nazismo, si potrà celebrare (a debita distanza e indossando i
DPI) essendo una ricorrenza fondamentale e tradizionale della Repubblica
italiana? Cosa pensa?
mercoledì 15 aprile 2020
Celebrazioni pasquali in Puglia tra contenimento e tolleranza. Il punto di vista di Ignazio Zullo
La narrazione relativa alla vicenda occorsa a San Marco in Lamis ha indotto il parroco e il sindaco del paesino foggiano a fare un mea culpa, ammettendo le responsabilità in merito alla celebrazione pasquale, di cui già conosciamo i dettagli. Ma come abbiamo visto anche nel barese e nel salento sono state organizzate manifestazioni religiose, che in alcuni casi hanno indotto le autorità ad intervenire per sanzionare le violazioni ai DPCM e in altri invece si sono svolte con buona pace di tutti. Per capire qualcosa in più sugli episodi occorsi sul territorio pugliese, ho invitato il consigliere regionale Ignazio Zullo a rispondere ad alcune domande.
Immagino che sappia delle
celebrazioni-assembramenti che si sono verificate in Puglia. Sa che la Procura
di Foggia ha aperto un’inchiesta sulla vicenda occorsa a San Marco in Lamis
durante la stessa serata di venerdì, pensa che il comportamento dei sindaci sia
passibile di essere indagato a prescindere dal numero dei partecipanti alle
manifestazioni?
Ignazio Zullo, Consigliere regionale e capogruppo FdI |
Leggo
oggi sui quotidiani del foggiano che quelle persone, compreso il Sindaco, sono
state multate così come previsto dalla norma. Ovvio, se subentrano maggiori
danni alla salute dei singoli e della collettività in rapporto di causa con
quella manifestazione non sarà una multa a chiudere la questione.
Come valuta questi episodi?
Sono
in questo momento da scongiurare e da evitare. Serve responsabilità e maturità.
Mi è piaciuto Fiorello (lo showman, ndr) quando ha ripreso Salvini, che avrebbe voluto l’apertura
delle chiese a Pasqua dicendo io prego anche se sono in bagno. Tutta la chiesa,
a cominciare dal Papa, sta osservando le regole. Sono un medico igienista e
seguo l’andamento epidemiologico dei casi in Puglia in rapporto alle altre
Regioni italiane e all’Italia intera. Noi ci stiamo salvando per le misure di
costrizione a casa, di chiusura e di distanziamento e infatti l’indice R0, che
sta ad indicare quante persone può infettare un portatore del virus, si è
ridotto da 3.8 a 0.87 in Puglia.
In Puglia siamo stati fortunati perché queste
misure sono intervenute fin dall’inizio, in Lombardia molto più tardi e il
risultato è sotto gli occhi di tutti con la sua tragicità. Dobbiamo avere
pazienza, il tempo di applicazione delle misure gioca a nostro favore, perché si
sta stabilizzando il sistema sanitario all’inizio impreparato ad affrontare
grandi numeri, si stanno ottenendo informazioni incoraggianti dall’utilizzo of
label di farmaci utilizzati per altri scopi, ci stiamo fornendo di DPI
all’inizio carenti, stiamo sperimentando i vaccini, stiamo educando le persone
ad assumere comportamenti corretti che dobbiamo mantenere per mesi e mesi e,
penso che anche il caldo di maggio potrà favorire una maggiore resistenza
dell’organismo al virus.
Capisco i risvolti economici, di grande crisi per
alcuni settori (turismo, dettaglianti, ambulanti non alimentari, cura della
persona, imprese) ma ne usciremo piano piano senza darci alla pazza gioia in
assembramenti festosi o legati a momenti di dolore. Per la crisi economica ci
vuole un Governo forte e audace capace di intervenire con un bazooka di
miliardi di euro a fondo perduto per le categorie produttive danneggiate.
C’è chi pensa che se una
celebrazione è «tradizionale» si possa in un certo modo derogare ai DPCM,
invocando «intelligenza e comprensione» di chi non condivide. Quindi per
deduzione, ad esempio il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal fascismo
e dal nazismo, si potrà celebrare (a debita distanza e indossando i DPI)
essendo una ricorrenza fondamentale e tradizionale della Repubblica italiana? Cosa
pensa?
No!
Sbaglia chi pensa questo e non dà il buon esempio. Il Governo ha ritardato le
aperture al 3 maggio proprio per superare feste tradizionali che tendono ad
assembrare fisicamente le persone come la Pasqua, la Pasquetta, il 25 Aprile ed
il primo maggio. Tutte feste da onorare ma restando a casa.
Celebrazione del mercoledì 8 aprile sul convento. La sindaco Di Medio spiega la vicenda
Aggiornato al 19 aprile alle 15,15
Inoltre aggiungo che l'intervista era composta di sette domande, alle quali la sindaco Di Medio ha preferito rispondere non nella forma suggerita (ovvero una per volta) ma a mò di comunicato: pertanto per facilitare la comprensione e capire la genesi delle sue affermazioni, quando ho potuto ho inserito la domanda corrispondente appena prima della risposta, al fine di rendere la lettura omnicomprensiva sia dei quesiti, che avevo posto, sia delle risposte.
L'attesa non è stata lunga e ha dato i suoi frutti: aprendo la casella postale sul mio computer poco fa ho trovato la risposta che la sindaco Maria Pia Di Medio mi ha inviato rispondendo all'intervista in remoto che avevo preparato l'altro ieri.
In premessa devo correggermi di nuovo sul quando è avvenuta la celebrazione: non il Venerdì Santo bensì Mercoledì 8 aprile. Pertanto mi scuso con i lettori per aver creato confusione su questo punto.
Tornando ai fatti dunque, come la stessa sindaco spiega «a Cassano è presente un Crocifisso del XV secolo che è custodito nel
Cappellone del Convento ed è oggetto di grande devozione. Questo Crocifisso, da
allora è uscito in processione pochissime volte: solo in occasione di grandi calamità naturali per unire i
cassanesi in preghiera al fine di chiedere protezione. La fede popolare si è
sempre ritrovata in preghiera in tali occasioni. Ai parroci di Cassano -continua la sindaco- è stato
chiesto questo dai cassanesi spaventati e bisognosi di un qualche tipo di aiuto a farsi coraggio. Pertanto i parroci mi hanno chiesto di rappresentare
ufficialmente tutti i cittadini di Cassano durante la preghiera in cui erano
presenti solo loro e le suore».
Questo periodo lo riferisco alla domanda: cosa
l’ha convinta a rappresentare lo Stato (indossando la fascia tricolore) quando
avrebbe potuto suggerire ai parroci di registrare un video da trasmettere via
facebook a tutta la comunità dei credenti senza far torto ai DPCM e alle sue
stesse Ordinanze?
E sulla sua presenza durante la celebrazione la sindaco precisa che «è vero che il Sindaco rappresenta lo Stato di fronte ai cittadini, ma è vero anche il contrario. Un sindaco rappresenta una intera collettività e ne fa presente i bisogni e le esternazioni. Per questo ho accettato. Non c’è stata una processione. Il Crocifisso è stato portato solo all’esterno della chiesa del convento ed esposto verso il paese con la recita della benedizione contro le calamità. Tutti i presenti erano muniti di DPI e a distanza di sicurezza. Il tutto è durato pochi minuti, poi il Crocifisso è stato rimesso al suo posto ed ognuno se ne è tornato a casa».Quindi la sindaco specifica che «al netto di ogni credo religioso o meno ho accolto una forte richiesta di
cittadini di essere rappresentati in un momento di fede. Ho altresì ricevuto
ringraziamenti da parte di molti cittadini per aver partecipato in nome loro a
questo evento. Per quanto riguarda le misure di sicurezza (mascherine, guanti, distanze. Non abbiamo
altro.) mi sono accertata personalmente del loro rispetto.
E sulla sua presenza durante la celebrazione la sindaco precisa che «è vero che il Sindaco rappresenta lo Stato di fronte ai cittadini, ma è vero anche il contrario. Un sindaco rappresenta una intera collettività e ne fa presente i bisogni e le esternazioni. Per questo ho accettato. Non c’è stata una processione. Il Crocifisso è stato portato solo all’esterno della chiesa del convento ed esposto verso il paese con la recita della benedizione contro le calamità. Tutti i presenti erano muniti di DPI e a distanza di sicurezza. Il tutto è durato pochi minuti, poi il Crocifisso è stato rimesso al suo posto ed ognuno se ne è tornato a casa».
Non
le sembra doveroso un mea culpa nei
confronti di quanti in questi giorni avrebbero voluto andare a messa, stare
insieme ai propri cari per le festività della Pasqua e invece hanno seguito i
Suoi dettami ascoltati via megafono dall’auto della Pubblica Assistenza restando
a casa?
Non ritengo di dover
fare nessun mea culpa proprio perché ho rappresentato ciascun cittadino. È
stata una manifestazione brevissima e non tradizionale nel senso che viene
svolta sempre, ma eccezionale che viene svolta in occasione di grandi
calamità per chiedere protezione.
In effetti il termine «tradizionale» era stata la sindaco stessa a utilizzarlo ed io lo avevo ripreso e riproposto nelle domande.
Le
sue parole lasciano pensare che se una celebrazione è «tradizionale» si possa
derogare ai DPCM, invocando «intelligenza e comprensione» di chi non condivide
o semplicemente non è stato invitato alla manifestazione. Quindi
per deduzione il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal fascismo e dal
nazismo, si potrà celebrare (a debita distanza e indossando i DPI) essendo una
ricorrenza tradizionale e fondamentale della Repubblica italiana?
Continuo
ed essere convinta ed attiva sul fronte contenimento: preferisco esporre
solo la mia persona (come medico continuo a lavorare…) e proteggere tutti i
cittadini. Per chi non lo avesse capito ancora: non è una partita di calcio in
cui le direttive del Governo sono in contrasto con le esigenze cittadini, è in gioco la vita e durerà per
moltissimo tempo (parliamo, dal punto di vista scientifico, di anni fino a
che tutta la popolazione mondiale non sarà stata vaccinata o non avrà
sviluppato una immunità cosiddetta di gregge, al netto delle cure che ci
aiuteranno solo a sopravvivere e a sviluppare i nostri anticorpi). Per cui
ognuno deve svolgere il suo ruolo ed assumersene le responsabilità ed essere
ligi e osservanti delle regole, ma è anche necessario, senza derogare dalle
regole più strette, trovare il modo di aiutare psicologicamente i cittadini
dando la possibilità (seppure a distanza) di essere partecipi a momenti di
fede, che per i credenti sono momenti in cui è possibile ricevere una carica
di coraggio per continuare ad affrontare questo lungo momento di sacrificio e
di sconvolgimento della vita così come la abbiamo sempre vissuta.
Le sette domande poste alla sindaco Maria Pia Di Medio via e-mail.
-
Dubito che lei non sapesse che le disposizione ministeriali fossero stringenti
e non prevedessero deroghe e nonostante ciò ha presenziato alla manifestazione
religiosa sul convento con almeno altre 12 persone sapendo di contravvenire ai ripetuti
DPCM, come mai?
-
Cosa l’ha convinta a rappresentare lo Stato (indossando la fascia tricolore) quando
avrebbe potuto suggerire ai parroci di registrare un video da trasmettere via
facebook a tutta la comunità dei credenti senza far torto ai DPCM e alle sue
stesse Ordinanze?
-
Immagino che sappia delle altre celebrazioni (assembramenti) che si sono
verificate in Puglia. E sono certo che sappia che la Procura di Foggia ha
aperto un’inchiesta sulla vicenda occorsa a San Marco in Lamis durante la
stessa serata di venerdì, pensa che il suo comportamento, seppur abbia
coinvolto circa una decina di persone, sia passibile di essere indagato dalla
Procura di Bari allo stesso modo?
-
Non le sembra doveroso un mea culpa
nei confronti di quanti in questi giorni avrebbero voluto andare a messa, stare
insieme ai propri cari per le festività della Pasqua e invece hanno seguito i
Suoi dettami ascoltati via megafono dall’auto della Pubblica Assistenza restando
a casa?
-
Si rende conto del cattivo esempio che ha dato ai suoi cittadini? Si rende
conto che in base alle sue parole (rese pubbliche sulla pagina facebook ufficiale del Comune di
Cassano delle Murge) lei ha giustificato questo tipo di manifestazioni
pubbliche?
-
Le sue parole lasciano pensare che se una celebrazione è «tradizionale» si
possa derogare ai DPCM, invocando «intelligenza e comprensione» di chi non
condivide o semplicemente non è stato invitato alla manifestazione.
Quindi
per deduzione il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal fascismo e dal
nazismo, si potrà celebrare (a debita distanza e indossando i DPI) essendo una
ricorrenza tradizionale e fondamentale della Repubblica italiana?
martedì 14 aprile 2020
Dopo i messaggi amplificati il silenzio assordante. Celebrazioni sul convento nonostante i DPCM
Lei è un medico di base ed è il sindaco di Cassano delle Murge: Maria Pia Di Medio è balzata alle cronache su Telenorba a causa dell'avviso fatto apporre fuori dalle porte di casa di alcuni abitanti del centro storico cassanese di origine nigeriana. Don Rocco D'Ambrosio (associazione Cercasi un fine) nel servizio ha commentato sarcastico quanto accaduto ricordando di aver allertato l'Autorità Antidiscriminazione.
Non è di certo facile amministrare in condizioni di emergenza sanitaria, pertanto mi soffermerò su un singolo episodio che ha creato un precedente e rischia di produrre copie su copie: la celebrazione del Venerdì di Pasqua.
L'episodio è noto a tutti o quasi. In realtà su facebook non è stato condiviso molto anzi, è rimasto piuttosto confinato benché i commenti sono fioccati numerosi (sui profili e sulle pagine della sindaco e del Comune non c'è traccia, eppure il video è sulla pagina della Parrocchia che lo ha originato oltre che dei molti cittadini che lo hanno condiviso sul proprio profilo). Intanto i tre siti d'informazione locale non hanno ritenuto l'episodio degno di nota, nè tantomeno nessun politico, dentro e fuori dal Consiglio, ha commentato l'accaduto (mi sono chiesto perché e lo chiesto a qualcuno in rappresentanza del tutto).
Io però, visto l'episodio di San Marco in Lamis, che non c'è dubbio che per gravità è imparagonabile con quello che è occorso a Cassano sul convento, ma che invece per la Legge e per la morale non fa differenza, ho voluto spendere qualche parola.
Io però, visto l'episodio di San Marco in Lamis, che non c'è dubbio che per gravità è imparagonabile con quello che è occorso a Cassano sul convento, ma che invece per la Legge e per la morale non fa differenza, ho voluto spendere qualche parola.
I DPCM emanati a raffica dal presidente del Consiglio per contenere la diffusione del Covid-19 (e le Ordinanze sindacali emesse dalla sindaco Di Medio) erano chiari e non facevano eccezione alcuna. Tutto doveva essere fermo. Invece qualcuno non ha resistito alla tentazione di riproporre un rito che la tradizione perpetua da anni. Per carità non è in discussione il valore della tradizione, ma per rispetto della norma vigente e per solidarietà a tutti i concittadini che sono chiusi in casa il sindaco e i parroci avrebbero dovuto dare l'esempio: saper rinunciare alla normalità, alla libertà di movimento, è stata la lezione forse più dura che questa situazione d'emergenza ci ha insegnato. Il valore della rinuncia, che nella nostra società frenetica e sempre più povera di valori, risulta un alieno venuto da un passato lontano. E poco importa se la manifestazione sia stata di carattere religioso, avrebbe provocato lo stesso sdegno se fosse stata di altra natura: a chi sarebbe piaciuto vedere una partita di calcetto o un concerto in diretta streaming con la sindaco co-partecipe dell'evento? E le autorità avrebbero tollerato? E ci sarebbero stati a presenziare anche gli operatori dell'associazione di Pubblica Assistenza, così com'è accaduto sul convento?
Se ci fermassimo a riflettere e facessimo leva sulla memoria, ricorderemmo di certo le esatte parole dettate dalla viva voce della sindaco Di Medio e diffuse dall'amplificatore dell'auto della Pubblica Assistenza: «se amate i vostri figli restate a casa». Ebbene queste parole sono belle e potenti, menzionare i figli e utilizzare il verbo amare è stato una bella trovata. Ma se poi la sindaco e i parroci si danno appuntamento e celebrano il rito del Venerdì santo (con tanto di diretta video sulla pagina della Parrocchia Santa Maria delle Grazie) mentre gli altri, noi tutti, restiamo in casa perché amiamo i nostri figli e anche i nostri genitori e anche i nostri nonni, loro dimostrano di non saper e non voler rinunciare e le rinunce fatte da noialtri assumono per un po' il sapore della beffa. La Legge non è uguale per tutti. Almeno non questa volta.
E chissà se il 25 aprile per il 75esimo anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo verrà organizzata una celebrazione civile (sempre per pochi intimi e in diretta streaming)? Del resto oltre a essere una ricorrenza fondamentale della Repubblica Italiana è anche una tradizione o no?
E chissà se il 25 aprile per il 75esimo anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo verrà organizzata una celebrazione civile (sempre per pochi intimi e in diretta streaming)? Del resto oltre a essere una ricorrenza fondamentale della Repubblica Italiana è anche una tradizione o no?
sabato 11 aprile 2020
martedì 7 aprile 2020
Riserve, bioparchi e zoo: la Natura e i suoi abitanti non più in gabbie ma liberi di posare
L'altra notte, causa insonnia da domiciliazione forzata, mi è capitato di vedere un documentario, nel quale veniva ricostruito l'albero genealogico dei canidi, tra i tanti esemplari che si sono evoluti nel corso dei decenni c'era il Crisocione, il cui antenato sarebbe partito dai territori nord-americani per stanziarsi nelle aree selvagge sud-americane. Poco fa sul portale di informazione scientifica Villaggio Globale leggo di tre esemplari di crisocione nati nel Parco Natura Viva di Bussolengo. C'è da essere felici sicuramente ma ovviamente si pongono anche degli interrogativi relativi alla natura stessa dei luoghi, di certo non degli zoo vecchio stile ma comunque dei recinti umanamente controllati ed aperti al pubblico pagante.
Pinguino@Bioparco-Valencia_Vito Stano@2019 |
La malattia della scrittura: si riattiva il blog Murgiambiente per lasciare tracce visibili
Oggi davo un'occhiata sul sito web dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e ho pensato di mettere graficamente a confronto i dati relativi ai cinque grandi Paesi d'Europa: Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Italia.
La prima cosa che mi è saltata all'occhio è il dato relativo ai decessi da Covid-19 in Germania: i numeri, registrati dall'OMS, sono nettamente inferiori a quelli degli altri quattro Paesi. Ci sono differenze tra le diverse situazioni ovviamente, ma seppur in misura differente Italia, Spagna, Francia e Regno Unito registrano migliaia di decessi sul numero totale dei contagiati.
La Germania invece registra oltre 90mila casi e appena 1.434 decessi.
A cosa sia dovuto è ancora un interrogativo. Forse la strategia di contenimento è più efficace perché le persone stanno rispettando i dettami del governo? O il dato dei decessi è correlato alla qualità del sistema sanitario tedesco?
Cercheremo di capirne qualcosa in più.
Iscriviti a:
Post (Atom)